Le ragazze del crawl: Mina Wylie
Una vita tra le onde: dall’infanzia alle prime gare.
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Se sei la figlia di un irlandese come Henry Alexander Wylie, che fa l’imbianchino, ma è anche campione di fondo, con il record di nuotata subacquea di 120 yard e che costruisce bagni pubblici per camparci onorevolmente, devi darti da fare presto. A cinque anni Wilhelmina Wylie, detta Mina, faceva spettacoli acquatici coi fratelli, nuotando con mani e piedi legati. A sette era una sirena, che faceva di tutto: immersioni, tuffi e nuoto in tutti gli stili. Con la nascita della federazione femminile del suo paese cominciò anche a gareggiare. Era il 1902. Fu seconda in una prova ad handicap da 27 yard per bimbi di 10 anni.
Figlia di famiglia
Mina era della classe 1891. Nata a Sydney, il 27 del mese di giugno. Il padre veniva dall’Irlanda e nel 1907 aveva costruito i Wylie’s Baths a Coogee, nella periferia della città. Prima di quell’operazione era stato comproprietario di Bronte Bath, l’altra piscina oceanica consacrata ai primi passi del crawl australiano. La madre Florence Ann Beers, era invece del Queensland. Nonostante i successi Mina restò sempre una figlia di famiglia. Non si sposò e non ebbe figli. Praticamente fu sempre casa e piscina, come tante nuotatrici, ancora oggi.
Nuotatrici
A Cogee si allenava con l’amica rivale Fanny Durack. Il suo allenamento era nuotare da metà a tre quarti di miglio, tutti i giorni. Nuotava da settembre ad aprile, come facevano tutti. D’inverno ci si fermava. Tutti dicevano che era determinata e instancabile, ma era anche forte. In piscina Mina e Fanny erano concorrenti feroci, ma fuori erano amiche indivisibili. La loro amicizia non si ruppe mai, nonostante le peripezie delle innumerevoli esperienze comuni. Il loro allenatore era Henry Wylie e gareggiavano testa a testa ai Campionati del Nuovo Galles del Sud. Nei primi anni fu Mina a prevalere. Nel 1910 e nel 1911 vinse ogni gara in programma e Fanny fu sempre seconda.
Record
L'estate 1910 lanciò Mina alla conquista del mondo. Ottenne i primi successi e ai Rushcutters Bay Baths stabilì il record mondiale delle 100 yard con 1’15.8. Era un secondo in meno di quanto aveva fatto cinque anni prima l'inglese Jenny Fletcher, l’atleta che sarebbe arrivata terza a Stoccolma. Senza uomini nel pubblico, come voleva la ferrea regola delle dame australiane, vinse oltre ai 100, le 50 e le 440 yard. L’anno dopo a Rose Bay, batté ancora Fanny Durack in tre gare: 100 rana, 100 e 200 stile. Fu quella la volta che spinse Fanny ad optare per il crawl australiano. Mina la seguì quasi subito, ma da quel momento l’ordine di arrivo fu invertito. Quel passo fece delle ragazze del crawl le più forti nuotatrici del mondo di allora.
Olimpiadi
La dimostrazione della loro superiorità fu l’Olimpiade di Stoccolma del 1912. Le prime dove potevano partecipare le donne. Nel febbraio, ancora ai Rushcutters Bay, nei Campionati che precedevano i Giochi, Fanny Durack vinse 100 e 220 yard e Mina fu seconda. A Stoccolma c’erano solo i 100 metri, ma furono selezionate entrambe. Le peripezie per arrivare in Europa furono tantissime (vedi post, su Fanny Durack). Mina viaggiò a bordo della motonave Malwa, col padre, arrivando a Plymouth, il 15 di giugno. Da lì ripartì per Stoccolma. Fanny era già sul posto. In gara non ebbero rivali. Mina fu ancora seconda, ma bisogna ricordare che lei aveva 14 anni mentre Fanny ne aveva 23. Sfortunatamente per loro le Olimpiadi di Berlino del 1916 svanirono a causa della guerra. Quelle di Anversa furono invece un fiasco. Fanny si ammalò e dovette rinunciare (un'appendicectomia seguita da febbre tifoide e polmonite), Mina non fu selezionata.
L’incontro con l’american crawl
Mina Wylie incontrò il crawl americano nell’ultimo tour americano, quello del ’19, quando era insieme alla sua amica. Ma nel 1921, nel mese di febbraio, fu il crawl americano che venne a cercarla. Si presentò con le fattezze di Ethelda Bleibtrey, arrivata a Sidney per sfidarla. La tre volte medaglia d’oro di Anversa era iscritta ai Campionati nazionali che si tenevano ai Domain Baths. Nelle 220 yard sfoggiò il suo stile, che in onore di Kahanamoku veniva chiamato stile hawaiano, ma conosciuto anche come “American Trudgeon crawl”. Lo stile caratterizzato da sei colpi di piedi ogni ciclo di bracciata apparve imbattibile. Davanti ad un pubblico numeroso l’americana sgominò le atlete di casa. Così il giornale raccontò quell’impressione di superiorità insormontabile: “Sulla pedana di partenza la signorina Bleibtrey ha eclissato le avversarie australiane. Sembrava grande e abbronzata e accanto a lei la signorina Mina Wylie, in cui l'Australia del nuoto riponeva la sua fiducia, ora che la signorina Fanny Durack non è più attiva, sembrava fragile e minuta”.
Nuoto per sempre
Ma la carriera di Mina fu davvero brillante, anche dopo il ritiro dell’amica, e superò decisamente ciò che si ricorda di lei. Per vent’anni vinse almeno un campionato nazionale australiano. Tre volte si impose in ogni evento femminile con tanto di record mondiali nel trudgen, nel dorso e nella rana. Nel 1909 fu tra le prime tre donne in Australia ad essere onorate con la medaglia d’argento della Royal Life Saving Society. Tra il 1906 e il 1934 ottenne 115 titoli tra statali e nazionali: più titoli di qualsiasi altra nuotatrice del suo paese. Aveva anche ottenuto più record mondiali e in più stili di qualsiasi altra nuotatrice del suo paese. Dal 1928 al 1970 insegnò nuoto nel collegio presbiteriano femminile di Pymble. Due anni dopo il suo ingresso, il College costruì una piscina olimpionica, la prima del suo genere in Australia, che la aiutò a portare molte nuotatrici alla vittoria. Nella sua scuola fu sempre ricordata con molto affetto. Morì il 6 luglio 1984 a Randwick, un sobborgo di Sidney. Fu sepolta nella sezione Anglicana del cimitero locale. Una sua statua saluta chi entra oggi nei bagni Wylie, ristrutturati e splendenti, diventati una vera attrazione turistica di Cogee.
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