Nuotare per star bene
Nuotare per star bene non è una cosa dei giorni nostri. Non c'entra l'astensione da quarantena. E' una scoperta di sempre. Per greci e romani era una normalità che fecero diventare una tradizione. Si bagnavano eroi come Ulisse, donne e dee, come Nausica, Europa, ed Elena. Si bagnavano gli spartani, che avevano l'obbligo del buttarsi al mattutino nelle acque gelide del fiume Eurota, che dal monte Taigeto si gettava nel Golfo di Laconia. Si bagnavano gli ateniesi, nelle acque del Pireo.
Il sofista greco del secondo secolo Ateneo, riteneva il nuotare un ottimo rimedio per cancellare dalla mente tutti i problemi. Orazio, il poeta romano, lo considerava un buon metodo per curare l'insonnia. Attraversate tre volte il Tevere da sponda a sponda e riceverete il dono di una bella dormita.
le piscine
I romani inventarono anche le piscine per divertirsi. Naturalmente divertirsi voleva dire tante cose. Tra queste cose ci stava il passare il tempo, l'oziare, il fare sesso e soprattutto l'occuparsi di affari e di politica. I discorsi si facevano meglio immersi in una vasca o seduti su una panca avvolti dal vapore. Le piscine, infatti, erano sempre legate alle famosissime " Thermae ". Nelle terme romane c'erano acque per tutti gusti. Per scuotere l'organismo c'era la vasca d'acqua fredda, il " Frigidarium ", alimentata con acqua di sorgente. Nella vasca d'acqua calda, il " Calidarium ", c'era acqua che veniva riscaldata da sistemi ingegnosissimi con lo scopo di temprare l'organismo. Poi, naturalmente, c'era la vasca d'acqua tiepida, il " Tepidarium " con acqua alla temperatura giusta per favorire il rilassamento. Tra le varie vasche che si potevano trovare nei migliori impianti, c'erano anche le Natationes, bacini utilizzati esclusivamente per nuotare.
terapie
Areteo di Cappadocia, medico greco della scuola eclettica, sosteneva che il nuoto fosse un'ottima cura per l'emicrania. Aulo Cornelio Celso, medico romano ma anche enciclopedista, lo riteneva utile come cura per l'itterizia, se unito a purghe di vino greco salato alternato con vino puro. Riteneva anche che il nuoto fosse utile per eliminare la tosse, curare le paralisi allo stomaco e per aggredire le esulcerazioni dell'utero.
divertimento
In acqua ci si divertiva come si fa anche oggi, spruzzando e facendo casino come fanno i bambini al mare. Nelle Dionisiache, il poema epico composto da Nonnos di Panopoli, considerato l'ultima composizione della letteratura ellenistica, sono vivacissime le descrizioni dei giochi d'acqua, degli scherzi e delle sfide di tuffi che facevano tra loro satiri e sileni.
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