Punto di non ritorno
Bill Longhworth (al centro nella foto) era un ragazzo di 19 anni quando, ai campionati d'Australasia del 1911, si trovò a sfidare ai Sidney Domains Bath, una di quelle vasche dove era nato il crawl, due dei più forti nuotatori della sua epoca. Uno era Cecil Healy, l'ideologo dell' australian crawl , quello che aveva codificato la tecnica delle due battute di gambe coordinate in modo incrociato alla bracciata e la respirazione laterale regolare. L'altro era Frank Beaurepaire, il miglior nuotatore di trudgen del mondo, uno che riuscì a vincere medaglie in quattro olimpiadi, una roba pazzesca considerando che pure una guerra in mezzo. Una settimana prima Bill aveva incontrato in gara proprio Healy e la batosta che aveva preso lo aveva fatto decidere di cambiare la tecnica che usavano tutti, che era nuotare tratti a trudgen e tratti a crawl, per non faticare troppo. S'ispirò a Healy, che non aveva paura di usare il crawl per tutta la gara e credeva in quello stile, considerato da tutti uno stile per sprinter. Tre quarti di miglio, una distanza strana, allora andava bene tutto, ma abbastanza lunga da lasciarci le penne se i calcoli erano sbagliati.
In piscina non si era mai vista una folla simile, tutti si aspettavano la gran sfida e man mano che la gara prendeva corpo sembravano schizzare fuori dalla pelle per l'eccitazione, la voglia d'evasione e la malattia prodotta dalle immancabili scommesse. la tensione continuava a crescere, ma esplose letteralmente quando davanti a tutti si vide quel ragazzo sconosciuto, che con perfetto stile a due colpi distanziava i due campioni fino a staccarli di venti metri (record del mondo tolto a Healy). Titolo, record e poi l'Olimpiade, tutto successe per un po' di coraggio e una buona decisione.
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