Tutto sul filmare le gare (senza coprirsi di ridicolo)
Per noi genitori colpiti dall’evento sportivo dei propri marmocchi al punto da sentire l’impulso della registrazione compulsiva di ogni loro sgambata in una qualsivoglia vasca da bagno, probabilmente l’unico modo di non rovinarsi la reputazione è NON FILMARE. Tuttavia sappiamo già che l’ipotesi è da escludere radicalmente perché abbiamo la scusa della condivisione ai parenti, registrare “ci tocca” per loro insomma (parenti che se non vengono alle gare vuol dire che verosimilmente non gliene frega niente, ma soprassediamo).
Registro tutte le gare di mio figlio, così un giorno gliele mostrerò e potrà rivedere quanto fosse fuori di testa sua madre.
1 - L’inquadratura migliore
È bene scegliere una posizione sulla tribuna che permetta di riprendere decentemente l’arrivo, fatevi prima i vostri calcoli. Se ciò non vi è possibile perché i posti migliori sono già tutti occupati, non fa niente, non alzatevi per andare a fare la ripresa altrove, ricordatevi che lo scopo dell’articolo è aiutarvi a non coprirvi di ridicolo per riprendere un tredicesimo posto al trofeo di Sallazzaro Alta, accettatelo, vi sentirete persone equilibrate, è bello. Se invece la vostra prole si sta giocando i mondiali, registrate tutto a casa con l’ausilio delle moderne tecnologie.
2 - Abbattere il tremore adrenalinico
Pronti via e i vostri ventricoli pompano 300l/s fin sulla punta delle dita causando problemi di contenimento fisico ed emotivo tali da rendere la ripresa inefficace, con tremori che palesano il vostro squilibrio e noi, si è detto, vogliamo celarlo.
Facendo finta non abbiate pensato a un cavalletto, poggiate i gomiti sulle ginocchia e tenete saldo lo smartphone, il risultato sarà migliore e il controllo della postura regalerà compostezza e sollievo a tutto il vostro comparto neuronale.
3 - Quale formato scegliere
Il landscape, cioè la ripresa in “orizzontale” come dicono quelli bravi. Non vi fate vedere col cellulare in verticale pronti per sparare la story su Instagram, nulla di quanto registrato con i vostri figli in mutande dovrebbe mai finire su un social, tantomeno se contribuisce a farvi sembrare esagitati verso tutti i vostri contatti.
4 - Come commentare la gara
Fate silenzio. Con naturalezza ci sta che tifiate un po’, che incitiate, ma qualsiasi altra roba vi possa uscire dalla bocca censuratela, specialmente se è inerente all’andamento della gara o peggio, se è lontanamente tecnica.
C’è la malaugurata possibilità che davvero un giorno vostro figlio guardi il filmato e vi senta dire robe senza senso tipo “Ma nooo! La bracciata a farfalla mi deve entrare in acqua con quattro gradi di angolazione!”, o altre amenità che facciano trasparire della delusione. Ecco, peccato mortale questo.
Siete i genitori e non dovrete mai mostrarvi delusi per le gare. Rosicate, è naturale, ma fatelo in dannato silenzio e non durante una ripresa che rimarrà in eterno.
5 - Non occupare spazio
Nella carriera natatoria dei vostri ragazzi queste gare conteranno come delle batterie locali nella carriera di un atleta appunto, pertanto non meritano di occupare spazio sui vostri dispositivi.
Appena finita la registrazione, caricatela su YouTube settando la visibilità “Privata” o “Non in elenco” così nessuno potrà trovare il filmato a meno che non rientri tra gli sfortunati destinatari dei vostri messaggi muniti di link.
6 - Condivisione sì, ma a cuor leggero
Col collegamento YouTube tra le mani potete fare incolla nella chat coi parenti e giustificare così la ripresa della gara, due tap che allontaneranno il disagio della latente maniacalità che vi pervade.
Le prime volte qualche parente vi chiederà di che si tratta e potrete dare libero sfogo a tutto quello che sapete su torneo, regole, processo eliminatorio, stili, ecc. Dite tutto, date fondo a ogni vostra conoscenza qui e ora perché nessuno in futuro farà una seconda volta l’errore di rivolgervi parola sul tema.
7 - Voltare pagina
Il giorno dopo ognuno ha visto, ognuno è informato e se davvero, davvero vuole rivedere la gara per qualche imperscrutabile motivo, saprà farlo in autonomia.
Non servite più. È finita l’eccitazione, la gara, tutto.
Perciò non tornate sull’argomento per nessun motivo, ma nemmeno sentitevi sbagliati, potete anche godervi nuovamente il filmato che vi siete regalati ancora e ancora, ci avete messo tutto l’impegno della vostra inguaribile malattia: il sogno sportivo del genitore.
Ph. © T.Sollie@Pexels
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