Occhio malocchio prezzemolo e finocchio

Due cose non leggerete mai su Nuoto•com: pagelle e pronostici.

Sono contenuti croccanti e appetitosi che acchiappano like facili ma che comportano vari ordini di problemi.

Primo: sono parole in libertà. Valutare la condizione prima e la performance poi di un'atleta è impossibile e insensato. Le variabili che incidono sulla prestazione di un nuotatore d'élite sono innumerevoli e spesso ignote agli stessi protagonisti. Bob Bowman, non esattamente l'ultimo arrivato, ripete fino allo sfinimento che lui non lavora perché i suoi atleti vincano medaglie ma perché stabiliscano record: il processo di costruzione di un primato del mondo è governabile (a patto di avere per le mani un soggetto sufficientemente dotato); la realizzazione di una performance ottimale in un determinato giorno e orario è soggetta a troppe variabili indipendenti dal controllo di atleta e coach.

Secondo: alla luce di quanto sopra, i pronostici hanno la medesima valenza dell'oroscopo e caricano sulle spalle di atleti alla viglia dell'appuntamento più importante della loro carriera un peso del quale davvero non si sente la necessità. Sulle pagelle non abbiamo nulla da aggiungere a quanto scrivemmo qui.

Terzo: apprendiamo con virginale stupore che tanto interesse per i pronostici è legato alle scommesse sportive.

Ecco: noi pensiamo che quello delle scommesse sia un abominio, una piaga che ammorba lo sport in maniera irrimediabile. E se può avere un senso (non crediamo comunque che lo abbia) regolamentarle per gli sport a grandissima visibilità, ci pare che il nuoto sinceramente non ne senta il bisogno.

Dopodiché fate come vi pare. Noi restiamo dalla parte degli atleti e dei coach.