Stefano Franceschi: la bella Italia di Napoli
Cala il sipario sulla Scandone di Napoli. Il tecnico federale Stefano Franceschi fa il punto sui risultati, commentando la crescita del gruppo, la forza delle staffette e il team di allenatori. Una bella Italia, sotto tutti i punti di vista.
Una bella Italia quella schierata ai blocchetti di partenza della Scandone di Napoli : un gruppo unito e di grande qualità, che ha portato a casa un bel bottino di medaglie, undici in totale. In linea con le altre edizioni, senza tralasciare che a Taipei c’era il supporto dell’iridato Gregorio Paltrinieri e dell’allora astro nascente Simona Quadarella , che fu bronzo mondiale a Budapest. Il livello delle Universiadi è alto: tanti giovani talenti che si sono messi in risalto, belle prestazioni e qualche record della manifestazione crollato. A confermarlo è Stefano Francheschi , capo allenatore della delegazione azzurra: “ le Universiadi sono un grande evento a livello internazionale. Ci sono tanti atleti competitivi: l’America ha portato giovani fortissimi, il Sudafrica ha avuto buoni riscontri nella velocità. Non è da considerare una rassegna di serie B in ragione dei mondiali, anzi. Abbiamo vinto undici medgalie, a prescindere dal colore è un buon segnale. Abbiamo disputato un ottimo campionato. Sono soddisfatto ”.
Il nuoto è uno sport individuale, è vero. Tuttavia la crescita del singolo atleta è supportata dal grande gruppo che lo circonda: "è una squadra affiatata , unita. Per noi tecnici è davvero appagante vederli così. I risultati e in particolar modo le staffette dimostrano la coesione e la forza dei ragazzi. La nostra nazionale sta bene, nonostante la mancanza di punte di diamante come Paltrinieri e Quadarella. Alcuni di loro che hanno gareggiato qui a Napoli andranno al mondiale: Scalia, Cusinato, Ciampi e Bori, tutti atleti giovani che affiancheranno i più esperti. Vedo un bel gruppo in vista del termine del quadriennio che condurrà a Tokyo, anche se come dico sempre, le Olimpiadi sono un altro sport”.
Ma dietro l’esplosione di un talento, c’è sempre la mano di un allenatore. L’Italia conta su una squadra altrettanto compatta e ben coordinata. Franceschi li descrive così: “come capo delegazione della spedizione posso ritenermi davvero felice di quanto svolto. I miei colleghi stanno facendo un ottimo lavoro . Lavoriamo in sinergia, passiamo le giornate confrontandoci continuamente e siamo diretti dal DT Cesare Butini. Questa Universiade è stata un’esperienza di valore anche per la nostra crescita personale. C’è tanto feeling tra di noi e siamo in grado di trasmettere tranquillità agli atleti. Loro devono solo preoccuparsi di salire sul blocchetto e divertirsi: così si conseguono risultati straordinari”.
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