Il cambio di prospettiva durante la gara
“il passato è passato e il futuro non c’è ancora”.
L’atleta in gara percepisce la realtà in modo altamente “individualizzato”: il vantaggio, il testa a testa e lo svantaggio, non risultano quindi situazioni uguali per tutti, ma condizioni temporanee che evocano nell’interiorità dell’atleta EMOZIONI-PENSIERI-PREVISIONI-REAZIONI diverse, fondate sul vissuto del momento e sulla qualità del rapporto che, ciò che sta succedendo nel qui-ed-ora , tesse con l’esperienza passata.
Per ogni atleta, alcune EMOZIONI risultano fisiologicamente più difficili da gestire, proprio perché depotenzianti, inibenti e talvolta ancorate ad una memoria “negativa” di un evento passato.
Come sappiamo , l’unico momento in cui l’atleta può cercare di attuare un cambiamento o attivare una reazione, è’ il momento PRESENTE , “ il passato è passato e il futuro non c’è ancora ”.
Una volta identificata la reazione emotiva SOGGETTIVA , connessa ad una situazione “sensibile” in gara (vantaggio-svantaggio-testa-a-testa, fatica muscolare, errore tecnico, errore tattico, etc.), l’atleta può consapevolmente RI-SIGNIFICARE l’evento stesso (probabile o temuto) e attivare una sorta di RISTRUTTURAZIONE COGNITIVA; a questo proposito l’atleta può per esempio farsi alcune DOMANDE STIMOLO , utili per il cambiamento di prospettiva, ad esempio:
“Da quali altri punti di vista potrei guardare quella possibile situazione? ““Quale opportunità c’è in serbo per me in quella situazione così bloccante che vorrei evitare?”
”Cosa potrei fare e pensare di diverso per gestire quell’emozione?”
”Se quel momento fosse una palestra, cosa potrei imparare? “
”Cosa mi serve CREDERE della mia capacità di gestire quella situazione?”
Questo processo di ristrutturazione cognitiva, soprattutto se coadiuvato dall’allenatore nella comunicazione “consapevole” e “orientata” con l’atleta, può generare, nel tempo, una nuova PERCEZIONE che riuscirà ad attivare innovative e favorevoli modalità di GESTIONE di GARA .
Un atleta capace di riconoscere, accogliere e gestire le l’emozioni e di dialogare proficuamente con la propria mente, non ha bisogno di fare PREVISIONI , perché riesce a darsi il permesso di CREARE ATTIVAMENTE , per quanto possibile , la REALTÀ DESIDERATA .
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Dott.ssa Monica Vallarin – m.vallarin@nuoto.com
ph: Giorgio Scala / Deepbluemedia
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