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Lo stato di flusso, questo sconosciuto

Tutto è sorprendentemente facile quando sei nello stato di FLUSSO: sei tutt’uno con l’azione che stai compiendo, non vorresti essere altrove a fare nient’altro, procedi all’unisono con lo scopo che hai dentro e percepisci inesauribile l’energia che non sai di avere. Ti muovi in una dimensione percettiva dove non ci sono minacce ma solo opportunità e alla fine avverti un senso di autentica familiarità con ciò che hai creato per la prima volta, come se fossi sempre stato lì.

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Molti atleti non ne hanno ancora fatto esperienza e provano ad immaginarlo, talvolta ne sentono parlare, ma non sanno come “entrare”in quella condizione stra-ordinaria chiamata “flow”, per noi “stato di flusso”.

Si tratta fondamentalmente di uno stato PSICO-FISICO estremamente armonico ed integrato, in cui il triangolo MENTE-CORPO-EMOZIONE dialoga in modo chiaro e convergente in prossimità e durante la GARA, ma più ampiamente di un COMPITO che prevede l’attivazione delle proprie CAPACITÀ MENTALI, FISICHE ed EMOZIONALI per il PERSEGUIMENTO di un OBIETTIVO sentito come SOSTENIBILE e SIGNIFICATIVO per l’atleta.

Nello STATO DI FLUSSO l’atleta riesce a REGOLARE la propria ATTENZIONE in modo funzionale alla GESTIONE degli stimoli nel qui-ed-ora della situazione, riuscendo a restringere o ad ampliare il proprio FOCUS ATTENTIVO in modo da tenere nel campo di COSCIENZA solo ciò che È’ UTILE e “sorvolando” aspetti potenzialmente minacciosi , interferenti e non modificabili.

Gli ALLEATI di questa condizione interna sono una buona CONSAPEVOLEZZA dei propri PUNTI DI FORZA, una PERCEZIONE dell’evento GARA come di una situazione in cui SPERIMENTARSI e non come un processo “TUTTO-o-NULLA” in cui il paradigma VINCERE-PERDERE, RIUSCIRE -FALLIRE offre DUE sole POSSIBILITÀ ; in tal senso, mettersi in gioco in una situazione PERCEPITA come ricca di OPPORTUNITÀ , aiuta l’atleta ad attivare un’attitudine mentalmente FLESSIBILE, emotivamente AUTO-SUPPORTIVA e FISICAMENTE disponibile allo SFORZO senza riserve o CONVINZIONI LIMITANTI rispetto alla propria tenuta .

Naturalmente, la FIDUCIA INTERNA , la QUALITÀ delle ASPETTATIVE ESTERNE (allenatori, genitori e compagni) e il CLIMA SITUAZIONALE (interno ed esterno) in cui l’evento GARA ha luogo, può facilitare o inibire l’entrata nello stato di FLUSSO ed e’ per questo che la qualità delle COMUNICAZIONI e delle relazioni dovrebbe essere ORIENTATA (perché consapevole) e RISPETTOSA (perché facilitante), del PRE GARA dell’ATLETA .

Il DIALOGO INTERIORE, le parole che l’atleta stesso si dice, riveste un ruolo determinante per entrare nello stato di flusso, ma funziona solo se autenticamente “ancorato” e capace di decomprimere ed allineare mente ed emozione.

Ogni atleta può quindi “nutrire” il proprio scenario interiore e predisporsi allo STATO di massima CONNESSIONE , i cui ingredienti alchemici sono i seguenti: MENTE, solo quanto serve, ISTINTO ed EMOZIONE, che danzano all’unisono e il CORPO, che mette in azione il programma motorio con un’interpretazione sublime e talvolta inaspettata .

Non c’è da stupirsi se l’atleta NON RICORDERÀ i dettagli di ciò che ha appena realizzato, ma continuerà a dire che è stato inspiegabilmente FACILE, con un senso di vaga DISPERCEZIONE spazio-temporale: lo stato di flusso assomiglia infatti ad una magia che avvolge e protegge l’atleta dalle percezioni minacciose e lo mette al centro di una REALTÀ “desiderata”, da poter costruire più che controllare.

SWIM WIN – Altri contributi

Dott.ssa Monica Vallarin m.vallarin@nuoto.com

ph: Giorgio Scala / Deepbluemedia

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