Gli strumenti empatici. 1) Le risorse personali.
... posizionare l’ATLETA nel ruolo evoluto di PROTAGONISTA dell’azione agonistica e non di mero ESECUTORE, talvolta inconsapevole, di piani altrui.
L’inizio stagione nello SPORT e’ un momento propizio per costruire il proprio PIANO DI OBIETTIVI, spesso chiamato PIANO D’AZIONE o GOAL SETTING.
Come ogni semina che voglia raccogliere i propri frutti , può essere molto utile e strategico fermarsi e concedersi il tempo per FOCALIZZARE e DEFINIRE in modo specifico le ABILITÀ TECNICHE -STRATEGICO/TATTICHE e PSICOLOGICO/RELAZIONALI che ogni ATLETA “sente e crede” di POSSEDERE e di dispiegare con FIDUCIA nei vari momenti di ALLENAMENTI e GARE.
L’elemento distintivo per poterli inserire nell’AREA dei PUNTI DI FORZA e’ la FIDUCIA dell’atleta nel loro utilizzo e reclutamento. A poco serve se allenatori, compagni e genitori cercano di favorire l’utilizzo di capacità che l’atleta NON sente come acquisite o sufficientemente stabili: bisognerà favorire ESPERIENZE SOSTENIBILI sul campo di allenamento e gara, che facciano SCOPRIRE DI FATTO gli effetti della singola capacità in interazione con le altre, in modo che l’ATLETA possa recuperare potere sull’azione ideomotoria e sulla gestione delle sfide emozionali.
Solo le esperienze sentite come AUTONOMAMENTE ripetibili ed INTENZIONALI, valorizzate dall’ALLENATORE con un FEED BACK VERBALE ORIENTATO e COSTRUTTIVO, possono posizionare l’ATLETA nel ruolo evoluto di PROTAGONISTA dell’azione agonistica e non di mero ESECUTORE, talvolta inconsapevole, di piani altrui.
La prossima settimana seguirà
- #2 “I DUBITATIVI nel FEED BACK “
Tutti i contributi di SWIM WIN
ph: Giorgio Scala / Deepbluemedia
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