Gli strumenti empatici. 2) I dubitativi del feedback
... posizionare l’ATLETA nel ruolo evoluto di PROTAGONISTA dell’azione agonistica e non di mero ESECUTORE, talvolta inconsapevole, di piani altrui.
Quando un allenatore o un professore, nel fornire un FEED BACK VERBALE, dice: “mi e’ sembrato...”, “ho avuto l’impressione che ...” all’atleta o all’allievo, APRE finestre di dialogo per uno SCAMBIO e un CONFRONTO relativo alle reciproche percezioni su una azione motoria o una performance agonistica o cognitiva.
Evitando l’uso del verbo ESSERE, spesso comprensivo di GIUDIZI negativi (ex. sei arrendevole, non sei centrato, sei scarso, sei impreciso, sei impreparato..), ma facendo riferimenti specifici e DESCRITTIVI alle singole azioni, siano esse motorie, strategiche, verbali o comportamentali, sarà possibile STIMOLARE nell’ALTRO una RIFLESSIONE ATTIVA su quanto accaduto e focalizzare l’attenzione su aspetti potenzialmente MIGLIORABILI, in un’OTTICA SUPPORTIVA e non giudicante.
Dare all’atleta o all’allievo, la possibilità di ESPRIMERE la propria PERCEZIONE sulle proprie prestazioni, significa LEGGITTIMARLO come soggetto attivo e COMPETENTE e STIMOLARE, in modo dinamico, l’utilizzo del PUNTO DI VISTA SOGGETTIVO come risorsa per l’ATTIVAZIONE CONSAPEVOLE del potenziale personale.
La prossima settimana seguirà
- #3 - APRIRE LE PORTE ALLA PERCEZIONE DELL’ ATLETA
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ph: Giorgio Scala / Deepbluemedia
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