Black swimming history month, la storia poco raccontata dei nuotatori neri
L'iniziativa di International Swimming Hall of Fame
Dal 1926 negli Stai Uniti nel mese di febbraio si celebra il Black History Month. Dal 2009 la International swimming hall of fame (ISHOF) racconta la storia se non completamente dimenticata certamente poco nota dei nuotatori afrodiscendenti.
Quando si pensa alla storia del nuoto vengono in mente baffuti gentiluomini anglosassoni impegnati in cimenti di vario genere avvolti in buffi costumoni a righe, ma la realtà è che quelle con cui si confrontarono i primi coloni europei dell'Africa subsahariana erano popoli cresciuti lungo le rive dell'oceano e dei fiumi, che spesso imparavano a nuotare prima che a camminare. Abilità che fece la fortuna di generazioni di schiavisti che li utilizzavano per la pesca delle perle, il recupero di tesori affondati e ogni altro genere di lavoro subacqueo.
Le massicce deportazioni e l'utilizzo degli schiavi per lavori manuali terrestri dispersero questo patrimonio culturale, con il risultato che oggi l'80% degli afroamericani non sa nuotare, e il loro tasso di morti per annegamento è quattro volte superiore a quello dei bianchi. Fra le numerose iniziative che negli ultimi anni stanno cercando di modificare questo stato di cose c'è appunto l'istituzione del BSHM, che ISHOF celebra sul proprio sito ufficiale raccontando le vite degli atleti che hanno scritto la storia del nuoto black.
Di Tice Davis, uno schiavo del Kentucky che nel 1831 fuggì verso la libertà nuotando nelle tumultuose acque dell'Ohio River.
Di Peter Jackson, un nativo delle Isole Vergini americane che fu campione e istruttore di nuoto in Australia prima di diventare campione del mondo dei pesi massimi colored a San Francisco nel 1883. Jackson non potè unificare il titolo per il rifiuto dell'allora campione white John L. Sullivan di battersi con un nero. L'impresa dell'unificazione sarebbe riuscita un quarto di secolo dopo a un altro ex nuotatore, Jack Johnson.
Di Charles Jackson French, che nel 1943 fu insignito della Medaglia al valore della marina USA per avere tratto in salvo, nuotando otto ore in un tratto di mare pullulante di squali, un gommone con a bordo 15 commilitoni (bianchi) dopo che la loro unità era stata affondata dalle bombe giapponesi al largo delle Isole Salomone. L'impresa di French ispirò vari racconti e un fumetto, qui trovate tutte le informazioni.
Di Andrew Young, primo nuotatore nero ammesso alla ISHOF nel 1976.
Di Nate Clark e Sybil Smith, primi afroamericani a raggiungere una finale NCAA (Clark: 1962, 200 farfalla, 5° classificato. Smith: 1988, 100 rana, 8a classificata).
Di Fred Evans, primo afroamericano a conquistare un titolo nazionale universitario (NAIA 1975, 100 rana).
Di Enith Brigitha, prima nuotatrice afrodiscendente a conquistare una medaglia olimpica per i colori dei Paesi Bassi (Montreal 1976, 100 stile libero, 3a classificata dietro le dopatissime tedesche orientali Kornelia Ender e Petra Priemer ).
Di Chris Silva, primo afroamericano convocato in una rappresentativa nazionale USA (Universiadi, Edmonton 19082) che lo elesse anche capitano.
Di Charles Chapman, primo nuotatore nero ad attraversare il Canale della Manica.
Di Anthony Nesty, primo nuotatore afrodiscendente a vincere un titolo olimpico, mondiale, universitario USA (Seoul 1988, 100 farfalla. Perth 1991, 100 farfalla. Indianapolis, 1990, 100 farfalla).
Di Sabir Muhammad , primo afroamericano a stabilire un primato nazionale e a conquistare una medaglia internazionale (Atene 2000, Mondiali in corta, argento 100 farfalla).
Di Alison Terry, prima afroamericana convocata in una rappresentativa nazionale (1999, Giochi Panamericani).
Di Anthony Ervin, primo afroamericano convocato in una rappresentativa (2000, Sidney) e, nella stessa occasione, primo a conquistare medaglia e titolo olimpico (50 stile libero, alloro poi straordinariamente ripetuto a Rio 2016).
Di Maritza Correia, prima afroamericana a conquistare un titolo NCAA e, contestualmente, a stabilire un primato nazionale (anzi due: 2002, 50 e 100 stile libero), ad essere convocata in nazionale e a conquistare una medaglia olimpica (Atene 2004, argento 4x100 stile libero).
Di Cullen Jones (nella foto ©Deepbluemedia ) primo afroamericano a stabilire un primato del mondo (2006, 4x100 stile libero).
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