Cornuti e mazziati
Fase tre e piscine: un punto della situazione
Nello scorso weekend le località di mare erano affollate come a ferragosto: spiagge, locali, viali dello shopping: un carnaio gaudente e dimentico di qualsiasi precauzione, il tutto nell'indifferenza dei media che qualche settimana fa sbattevano in prima pagina i mostri del running e delle polizie locali che impegnavano i droni per cacciare i ribelli della tintarella.
Voi probabilmente avete trascorso sabato e domenica nella vostra piscina armati di pompa a spalla carica di disinfettante e di metro avvolgibile per misurare la distanza fra un lettino e l'altro e ora, comprensibilmente, traboccate di invidia e rancore realizzando che al di là delle parole, delle promesse, delle dichiarazioni, le società sportive non contano nulla di fronte a categorie che muovono molti punti di PIL in più. Educazione, salute, benessere sono optional; è il fatturato (e conseguente gettito) che conta, basta guardare con quale indecente sciatteria sono stati affrontati i problemi della scuola.
Ci aspetta quindi un'estate con il brivido dei controlli a sorpresa: aziende sanitarie, NAS, vigili urbani non perderanno l'occasione per mostrarvi quei muscoli che tengono ben nascosti a ristoratori, commercianti e gestori di stabilimenti balneari.
Ciliegina sulla torta, ci sono ottime probabilità che questo "liberi tutti" porti a un riacutizzarsi dei contagi e che il conto di questa estate spericolata lo pagheremo con una nuova ondata di chiusure autunnali. Nel frattempo, ovviamente, l'ineffabile ministro Spadafora passerà all'incasso della cambiale elettorale con una peraltro doverosa legge a beneficio dei lavoratori dello sport (facile, a costo zero per lo stato) senza prevedere adeguate compensazioni (difficili, richiedono risorse) che salvaguardino l'equilibrio economico finanziario complessivo delle gestioni.
Prima di arrabbiarvi troppo ricordatevi però che ce la siamo cercata con i nostri post motivazionali, i "fateci riaprire" purchessia, l'ottimismo slegato dall'evidenza. C'era una sola strada da percorrere: la serrata, totale e incondizionata, fino all'emanazione di provvedimenti realmente incisivi. Ormai è andata, godiamoci questi seicento euro a fondo perduto.
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