Illusione ottica
I successi degli azzurri sono abbaglianti, ma non dimentichiamo che spesso dopo una supernova quello che rimane è un buco nero
Che guaio i 67 podi che l'Italia ha conquistato durante i Campionati europei di Roma 2022. Ma che dico guaio, che catastrofe.
Giustamente siamo tutti qui a gongolare per questa messe di medaglie, ma considerate che i successi degli azzurri proiettano sui media un'immagine orrendamente deformata: come un Dorian Gray al contrario, il suo ritratto è ricoperto d'oro ma il movimento natatorio italiano è moribondo. Decine di migliaia di talenti oggi, semplicemente, non stanno nuotando.
La faccio breve (se la preferite lunga vi rimando qui ): le società che gestiscono piscine e attraverso i proventi dell'attività didattica e commerciale sostengono i costi dell'attività agonistica sono al collasso: tre anni di Covid e il caro bollette hanno fatto saltare qualsiasi ipotesi di equilibrio economico e finanziario. L'estate torrida ha favorito gli incassi delle piscine scoperte e consentito ai gestori di accantonare risorse che, se non sono state impegnate per pagare i debiti pregressi, saranno esaurite prima di natale. Poi, il baratro.
Non è più questione di capacità o incapacità gestionale: serve un cambio radicale nelle modalità di utilizzo degli impianti natatori, i cui costi semplicemente non sono più sostenibili in un regime di concessioni con tutti gli oneri a carico del concessionario salvo un aumento molto significativo delle tariffe, che trasformerebbero in elitario uno sport che, sarebbe opportuno ricordarlo, contribuisce a salvare la vita delle persone.
I successi degli azzurri sono abbaglianti, ma non dimentichiamo che spesso dopo una supernova quello che rimane è un buco nero.
Ph. © J.Perkins @Unsplash
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