Inconsulenti
Non fatevi impietosire
Delle tante piaghe che affliggono il nuoto italiano, una fra le più letali sono i consulenti .
Persone che non hanno mai gestito un impianto natatorio, o se l’hanno fatto hanno ottenuto risultati fallimentari, che pretendono di spiegare a voi come mandare avanti la piscina nella quale siete nati e cresciuti e della quale conoscete ogni singola mattonella.
Sono i consulenti che, fogli Excel e zainetto Piquadro alla mano, hanno innescato la bomba della finanza di progetto che nei primi vent’anni del secolo ha devastato il panorama impiantistico nazionale, con la costruzione di ingestibili cattedrali nel deserto, fallimenti a catena e la scomparsa di società storiche indotte a indebitarsi per realizzare ristoranti, SPA, acqua parchi da decine di milioni di euro in comuni dove ci sono più capre che abitanti.
Sono i consulenti che vi spingono a investire cifre sconsiderate nel social media marketing per raccogliere gli utilissimi like Instagram di un bot nigeriano, o a partecipare a fiere di settore dove distribuirete delle fondamentali brochure a escort di terza categoria.
Sono i consulenti che vi inducono a circondarvi di esperti di approccio olistico e marketing emozionale, spiegandovi che non avete capito nulla del vostro mestiere, siete carenti di vision, vi manca la mission, non producete valore perbacco! E nel frattempo sudano tantissimo, vanno a fumare di nascosto e poi mangiano le caramelle, sì che il consulente tipico si contraddistingue in primis per la fiatella tabacco-mentolo. O, peggio ancora, per l’olezzo di Iqos.
Sono i consulenti che girano con la Ford a metano, raccolgono dalle immondizie gli scontrini per scaricare l’IVA ma celano il segreto per diventare milionari gestendo impianti sportivi, segreto che può essere vostro per soli diecimila euro, senza fattura cinquemila, dai tremila e siamo a posto, proprio perché sei tu facciamo millecinquecento, mi presti due euro per un panino?
Non fatevi impietosire: una volta che gli avete affidato una consulenza entrano nell’impianto, individuano i due o tre soggetti emotivamente più fragili e cognitivamente più affaticati che diventano i loro adepti, e nel giro di poche settimane vi trovate sommersi di richieste per organizzare eventi costosissimi senza alcun rientro sui ricavi del centro sportivo.
Ma soprattutto, i consulenti portano una sfiga micidiale: quando questi soggetti iniziano a incensare qualche imprenditore visionario che si staglia nello stagnante panorama italico potete stare certi che entro sei mesi quell’imprenditore avrà la guardia di finanza e il tribunale fallimentare alle calcagna.
Il consulente avvelena anche te: non dirgli di smettere, fa’ in modo che proprio non inizi.
Ph. © Liudmila Chernetska
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