SINNERMANIA!
Non è chiaro cosa scatti nella testa degli italiani, che di punto in bianco per seguire le gesta di un atleta sono disposti ad alzarsi a orari da panettiere e diventano esperti di discipline delle quali in larghissima maggioranza si sono sempre disinteressati
Jannik Sinner ce l’ha fatta.
Ha scalato quel gradino che separa il tifo sportivo dalla venerazione.
Come pochissimi prima di lui: Alberto Tomba, Marco Pantani, Valentino Rossi e, ultimo personaggio in ordine cronologico di magnitudo paragonabile, Federica Pellegrini.
Non è chiaro cosa scatti nella testa degli italiani, che di punto in bianco per seguire le gesta di un atleta sono disposti ad alzarsi a orari da panificatore e diventano esperti di discipline delle quali in larghissima maggioranza si sono sempre disinteressati.
È anche difficile individuare un tratto comune tra questi personaggi: si va da un gagliardo pacioccone come lo sciatore bolognese a un’algida valchiria delle piscine, da uno sfrontato gaglioffo come il motociclista marchigiano a, appunto, l’imperscrutabile neo finalista degli Australian Open.
Non è questione di risultati sportivi: pensate alle straordinarie sciatrici azzurre dell’ultima generazione o alle vincitrici di slam come Flavia Pennetta e Francesca Schiavone , non omaggiate di neppure una frazione del consenso che circonda il collega sudtirolese.
Di certo non conta la simpatia: Sinner è amabile come un filone di mozzarella del discount, e per quanto grazioso non è certamente un Adone -e il caso Pantani chiuderebbe comunque il tema bellezza.
Escluderei anche il patriottismo, considerato che l’italiano di Jannik è fluente e spontaneo come l’inglese di Matteo Renzi.
L’unico tratto comune sembrerebbe essere la pratica di uno sport individuale: è vero che nel 1983 le gesta dell’equipaggio di Azzurra furono seguite da milioni di persone ma si trattava, appunto, di “Azzurra”: dell’equipaggio non si ricorda più nessuno.
Forse il segreto è intercettare lo spirito del tempo: Alberto Tomba era l’alfiere dell’Italia godereccia degli anni Ottanta, la smorfia di Marco Pantani era stropicciata come i jeans di Eddie Vedder , Federica Pellegrini è l’incarnazione del concetto stesso di empowerment femminile.
Lascio a voi stabilire se Sinner sia un fedele interprete dello Zeitgeist degli anni Venti, il fatto su cui volevo richiamare la vostra attenzione è che se domenica alzerà la coppa nella Rod Laver Arena decine di migliaia di bambine e bambini lasceranno la piscina per il tennis, quindi FORZA MEDVEDEV ALÉ ALÉ ALÉ.
Ph. dii si.robi - CC BY-SA 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=132685340
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